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  • Enigmatiche correlazioni. Pasolini e Sciascia interpreti di Moro
    V. 2 N. 28 (2024)

    Questo volume speciale (il primo nella storia ventisettennale della nostra rivista) ha una storia singolare, legata alla cara memoria di Francesco M. Biscione, che merita di essere raccontata.

    Quando ci sottopose generosamente il suo lavoro su Sciascia-Pasolini di fronte a Moro e al suo "caso", fummo tutti colpiti dalla densità del ragionamento, che metteva in rapporto la conoscenza profondissima della letteratura e dei due autori con lo sguardo onnicomprensivo dello storico di vaglia, quale Francesco è stato, un vero "storico integrale" (per usare un sintagma gramsciano che Lui certamente avrebbe gradito). Ci sembrava un esempio di contaminazione feconda, che rispondeva perfettamente all'ambizione della nostra rivista di proporre e praticare "il paragone delle arti" e delle discipline. Al centro del saggio, lo sforzo di "ricostruire e connettere tre diverse relazioni: quella di Pasolini con Moro, quella di Sciascia con Moro e, sul punto, la relazione tra Sciascia e Pasolini".

    Il primo paradosso del saggio che proponiamo consiste nel fatto che Biscione si affidò a «Testo e Senso» anche per stringere i tempi della pubblicazione. Ma essendo il numero del 2023 della rivista già chiuso al momento della sua proposta, decidemmo di presentare in anteprima questo saggio, e lo facemmo in un seminario (presso la Libreria Spazio Sette) il 9 maggio 2024 con la partecipazione dell'Autore e di Arturo Mazzarella. Eravamo tutti coscienti della singolarità (se vogliam dire della stranezza) di presentare un saggio ancora inedito, ma la ricchezza del dibattito che si svolse quella sera confortò quella nostra inedita scelta. Davvero molto c'era da capire su un momento cruciale della nostra cultura (e della nostra vita democratica) "prima della catastrofe", e il lavoro di Biscione, ancora una volta ci aiutava.

    Appena un mese dopo quella serata, il 26 giugno 2024, Francesco ci avrebbe improvvisamente e immaturamente lasciati: così che siamo purtroppo ora in una situazione ancora paradossale, cioè proporre un saggio postumo (anche se è da considerarsi rivisto dall'Autore).

     A noi non resta che rimpiangere la qualità straordinaria dei lavori che Biscione, interrotto dalla morte nel pieno della sua produttività scientifica, avrebbe potuto darci. Di questo – come il Lettore potrà verificare – il saggio originale e acutissimo che pubblichiamo è quasi un simbolo.

    Il nostro ringraziamento affettuoso alla sua compagna Letizia che ha consentito alla pubblicazione.

  • Ennio Calabria "Studio per un ritratto di Alberto. Asimmetrie del dubbio”, 2021

    Alberto Gianquinto: di scienza e d’arte, d'uguaglianza e d’utopia
    N. 22 (2021)

    Questo numero speciale di Testo e Senso è dedicato alla memoria di Alberto Gianquinto (1927-2020), fondatore, condirettore e responsabile della sezione Paragone delle arti e dei linguaggi di questa rivista e, soprattutto, nostro maestro e amico carissimo.

    Un numero speciale - dove in copertina è riprodotta una splendida raffigurazione interpretativa di Alberto realizzata da Ennio Calabria - che eredita e trasferisce in forma scritta gli interventi succedutisi lungo le oltre quattro ore di un intenso seminario sulla sua figura e la sua opera titolato Di scienza e d’arte, d’uguaglianza e utopia, promosso dalla redazione della nostra rivista in stretta sinergia con il Circolo Walter Benjamin dell’Università degli studi di Roma “Tor Vergata” e Filosofia in movimento e svoltosi il 12 febbraio 2021 in modalità a distanza (la registrazione integrale del seminario è disponibile sul sito di Filosofia in movimento). 

    E come accadeva nell’economia complessiva del seminario, in queste pagine si è voluta mantenere la medesima scansione che, nel rispetto e nel segno delle molteplici diramazioni del pensiero, delle esperienze e delle attività di Alberto, insiste su due orizzonti: quello filosofico-politico (Roberto Finelli, Giovanni I. Giannoli, Paolo Quintili, Alberto Olivetti, Stefania N’Kombo) e quello intermediale (Alessandro Sbordoni, Giulio Latini, Ennio Calabria), congiuntamente ad un quadrante di intima restituzione testimoniale di amici e colleghi che, in stagioni diverse, hanno significativamente incrociato la sua esistenza (Peter Kammerer, Rita Pedonesi, Ida Mitrano, Raul Mordenti).

    E analogamente a quanto accadeva lungo il richiamato seminario, ad arricchire questo numero, in forma di link ipermediali, vi sono dei contributi audio e video direttamente legati all’operatività poetica di Alberto lungo l’arco temporale 1994-2009, in dialogo con la voce recitante di Roberto Herlitzka, la musica di Alessandro Sbordoni e le immagini di Giulio Latini.

    Questo numero, come del resto l’evento seminariale che lo ha ispirato, è debitore dell’appassionato coinvolgimento e collaborazione di molte persone che qui abbiamo ulteriore occasione di ringraziare profondamente. E tra queste, in modo particolare, Hannelore Obert e Giovanni I. Giannoli. Senza di loro semplicemente non sarebbe stato possibile configurare ciò che, in ogni caso, ci piace pensare, costituisca solamente una tappa della nostra non interrotta relazione con Alberto. Lungo un itinerario di confronto e di valorizzazione della sua eredità destinato a durare.

    G.L.

    Video

    A proposito della Storia
    Confluenze
    Terre dell'Utopia
    Renzo Vespignani. Ricordare con le mani

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