https://testoesenso.it/index.php/testoesenso/issue/feedTesto e Senso2024-12-27T08:22:52+00:00Testo e Sensopaolo.sordi@uniroma2.itOpen Journal Systems<p><em>Testo e Senso</em> è una rivista scientifica interdisciplinare nata nel 1998 presso l'Università degli Studi di Roma Tor Vergata. Si occupa di testi, di media vecchi e nuovi e dei sistemi culturali che da essi derivano e assume come tema centrale la riflessione intorno al problema di un nuovo statuto delle discipline legate al testo. Nel farlo, si affida a una pluralità di punti di vista e di interazioni teoriche e metodologiche che vanno dalla teoria e critica letteraria, alla filologia, alla linguistica, agli studi culturali, ai communication studies, alle scienze cognitive, alle neuroscienze, alle digital humanities.</p>https://testoesenso.it/index.php/testoesenso/article/view/732Diciture2024-07-18T07:33:16+00:00Tommaso Di Francescoredazione@testoesenso.it2024-12-27T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Tommaso Di Francescohttps://testoesenso.it/index.php/testoesenso/article/view/721Poesie2024-05-12T17:35:17+00:00Francesca Favarofrance.favaro@gmail.com<p>Cinque poesie inedite.</p>2024-12-27T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Francesca Favarohttps://testoesenso.it/index.php/testoesenso/article/view/747Prospettive di genere nell’adattamento dei film di animazione Disney2024-09-10T14:42:01+00:00Paolo Nittipaolo.nitti@uninsubria.it<p class="Corpotestometa">Il contributo propone una valutazione, attraverso l’analisi del discorso e l’osservazione grafica, dei cambiamenti che intercorrono fra i film di animazione classici Disney e i <em>remake live action</em> recenti. In particolare, si osserveranno le analogie e le differenze per quanto concerne la caratterizzazione dei personaggi e le loro relazioni. I prodotti esaminati sono Peter Pan e Lilli e il vagabondo. L’analisi dei dati ha permesso di dimostrare che le produzioni recenti beneficiano di una sensibilità maggiore rispetto alla prospettiva di genere e di un’apertura a gruppi etnici diversi dalla tradizionale e stereotipata rappresentazione dei personaggi. La ricerca è inserita all’interno degli studi di genere e di linguistica educativa.</p>2024-12-27T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Paolo Nittihttps://testoesenso.it/index.php/testoesenso/article/view/750Rappresentazione di genere nei social media per la promozione turistica in Arabia Saudita2024-09-04T07:35:52+00:00Elisa Gugliottaeli.gugliotta@gmail.com<p>Questo studio esamina le relazioni tra i contenuti e gli obiettivi di due pagine Instagram che promuovono il turismo in Arabia Saudita, rivolte a turisti arabi e non arabi. L'obiettivo è comprendere la rappresentazione di genere e analizzare le correlazioni tra contenuti visivi e testuali. Sulla base di uno studio precedente, che ha rivelato diversi approcci di marketing e ha evidenziato una sovrarappresentazione delle donne nei contenuti nei contenuti in lingua inglese, questo studio utilizza tecniche avanzate quali modellazione degli argomenti, l'estrazione di parole chiave e l'analisi delle immagini per identificare caratteristiche chiave e la loro correlazione statistica con la rappresentazione di genere, offrendo spunti di riflessione sulle narrazioni strategiche dietro i post di Instagram per promuovere il turismo saudita.</p>2024-12-27T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Elisa Gugliottahttps://testoesenso.it/index.php/testoesenso/article/view/728L’alta nota gialla e la passione creatrice di Van Gogh2024-07-01T16:14:33+00:00Claude Cazalé Bérardclaudecazale@aol.com<p>Rachel Bespaloff, da parigina in esilio negli Stati Uniti, a partire dall’estate del 1942, avrebbe continuato attraverso l’insegnamento e la scrittura saggistica a interessarsi alla cultura francese e a quelle figure che ne avevano rappresentato sul piano artistico momenti particolarmente significativi, come Van Gogh.</p> <p> </p> <p><a href="#_ftnref1" name="_ftn1"></a></p>2024-12-27T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Claude Cazalé Bérardhttps://testoesenso.it/index.php/testoesenso/article/view/692Maurizio De Benedictis tra letteratura e cinema2024-06-11T10:10:20+00:00Roberto Carnerorobbicar@libero.it<p>L'articolo traccia un ritratto di Maurizio De Benedictis (1951-2021), per oltre quarant'anni prima ricercatore e poi professore all'Università "La Sapienza" di Roma, ripercorrendone i campi di studio e la vasta produzione scientifica. La carriera accademica di De Benedictis può essere divisa in due parti: iniziata come studioso di letteratura italiana e poi proseguita nell'àmbito della storia del cinema. In realtà questi due interessi si sono da sempre intrecciati nel suo lavoro di studioso, dando origine ad approcci critici vitalmente complessi e dotati di un'originale apertura metodologica. L'articolo si conclude con una disamina del corpus narrativo di De Benedictis, il quale, oltre che saggista, è stato anche autore di romanzi e racconti. Emerge la figura di uno studioso dall'intelligenza vivace e poliedrica, capace di affascinare e coinvolgere generazioni di studenti nelle sue grandi passioni culturali.</p>2024-12-27T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Roberto Carnerohttps://testoesenso.it/index.php/testoesenso/article/view/764Metamorfosi dell’informe. Una sequenza di immagini tra Otto e Novecento2024-09-30T15:32:22+00:00Vanessa Pietrantoniovanessa.pietrantonio@unibo.it<p>Accantonando il resistente luogo comune secondo il quale la forma e l’informe costituiscono due poli assolutamente antagonisti, il saggio intende sottolineare, al contrario, la loro complementarità inscindibile, esplicitamente rivendicata, tra i primi, soprattutto da Freud nell’<em>Interpretazione dei sogni</em> e poi ampiamente ripresa dai più significativi apporti della psicoanalisi successiva. All’interno di questa cornice teorica i testi di Balzac, Melville e Manganelli oggetto di analisi ribadiscono il nesso che stringe la forma al polo opposto dell’informe: principio generativo, nel suo dinamismo, di ogni costellazione figurale.</p>2024-12-27T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Vanessa Pietrantoniohttps://testoesenso.it/index.php/testoesenso/article/view/688Le tracce della volpe: Giovanni Testori nella e sulla canzone d’autore 2024-07-18T07:22:39+00:00Guglielmo Bottinbottin@gmail.com<p class="Corpotestometa"><span lang="IT">L’articolo presenta diversi casi di collaborazione e affinità elettiva tra Giovanni Testori e compositori della scena milanese (Suligoj, Carpi) e con lo <em>chansonnier</em> monegasco Léo Ferré, sia per quanto riguarda la messa in musica di poesie e testi teatrali, sia come la scrittura da parte dello stesso Testori di note di copertina a corredo delle opere dei suoi amici musicisti. L’insieme di queste pratiche costituisce un interessante caso di polimedialità nella produzione testoriana.</span></p>2024-12-27T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Guglielmo Bottinhttps://testoesenso.it/index.php/testoesenso/article/view/777Libri ricevuti e asterischi 20242024-12-18T07:36:09+00:00Redazioneredazione@testoesenso.it2024-12-27T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Redazionehttps://testoesenso.it/index.php/testoesenso/article/view/722A Queen and a Masque. Samuel Daniel’s The Vision of the Twelve Goddesses as a Mirror of Anne of Denmark’s Political Aims2024-06-11T10:00:10+00:00Paolo Pepepaolo.pepe@uniecampus.it<p>This study focuses on the role played by Anne of Denmark in the English court during the first years of the reign of James I and on her creative use of the masque to convey, in both symbolic and allegorical ways, the idea of herself as a subject endowed with a peculiar political identity.</p> <p>From this perspective, the article analyses <em>The Vision of the Twelve Goddesses</em> (1604) by Samuel Daniel - the first masque commissioned by the Queen - interpreting it as an attempt on Anne’s part to appear as the center of a power that, though subordinate to the King's authority, demands its own autonomy and a function complementary to that of the sovereign.</p>2024-12-27T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Paolo Pepehttps://testoesenso.it/index.php/testoesenso/article/view/689La guerra nel sottosuolo: trincee e tunnel negli scritti di autori (ex)combattenti2024-06-11T10:22:07+00:00Nora Molln.moll@uninettunouniversity.net<p>Nell’immaginario della Prima guerra mondiale, così come in molti conflitti bellici successivi, gli spazi sotterranei come le trincee e i tunnel hanno assunto delle valenze spesso contrastanti: luoghi di morte, della irreale distruzione, della follia da un lato, e protezione, nascondiglio, espressione della semplice e razionale umanità dall’altro. Il presente contributo si propone di rileggere alcuni esempi di narrativa di guerra, finzionale e non, mettendo in luce tali ambivalenze: da Emilio Lussu ad Erich-Maria Remarque e a Mario Rigoni-Stern, da Gelasio Caetani a Tim O’Brien, avvalendosi dell’ampia bibliografia critica sulla letteratura di guerra, oltre che della tematologia comparatistica.</p>2024-12-27T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Nora Mollhttps://testoesenso.it/index.php/testoesenso/article/view/766Persistenze moderniste e neomodernismo in Pinkerton di Franco Cordelli2024-09-30T15:39:17+00:00Giovanni Barraccog.barracco@lumsa.it<p>Il contributo intende impiegare la categoria di neomodernismo per il romanzo di Franco Cordelli <em>Pinkerton</em> (1986), che vi rientra per una serie di elementi quali l’opacità della forma (un romanzo strutturato come commento a materiali registrati, ma anche uno scrutinio di coscienza); la questione della tensione conoscitiva del romanzo e della possibilità di comprendere, spiegare la realtà; la problematica dell’io narrante, soggetto di crisi, inaffidabile, i cui strumenti conoscitivi appaiono insufficienti a cogliere la sostanza delle cose; la torsione pubblica, per cui la realtà storica – nelle forme del rapimento Moro e dell’ambientazione degli anni Settanta – preme fortemente sulla trama; lo spessore sintattico, dominato dall’epanortosi, che avvicina il testo al romanzo-saggio. Allargando il campo, attraverso l’analisi singola di <em>Pinkerton</em> – e rifacendosi alla formazione culturale e all’appartenenza generazionale di Cordelli – si vuole inquadrare la sua opera nell’orizzonte culturale delle persistenze del moderno e nella cornice letteraria del neomodernismo.</p>2024-12-27T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Giovanni Barraccohttps://testoesenso.it/index.php/testoesenso/article/view/737La climate fiction italiana2024-09-03T12:10:44+00:00Francesca Ippolitifrancesca.ippoliti88@gmail.com<p>Negli ultimi anni, con l’aggravarsi della crisi climatica, si è diffusa sempre di più la <em>climate fiction, </em>ovvero la narrativa che ha per oggetto il cambiamento climatico e le sue conseguenze. Questo filone letterario ha origine in Nord America, ma si è diffuso anche in Europa e in Italia, innestandosi sulla tradizione secolare del racconto apocalittico. Nel presente articolo vengono discusse le principali caratteristiche della <em>cli-fi</em> italiana a partire da un <em>corpus </em>specifico, composto da opere di Laura Pugno, Tommaso Pincio, Tullio Avoledo, Paolo Zanotti, Antonio Scurati, Bruno Arpaia, Mauro Garofalo.</p>2024-12-27T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Francesca Ippolitihttps://testoesenso.it/index.php/testoesenso/article/view/666La Resistenza, guerra e contingenza2024-06-11T10:12:39+00:00Annalisa Pagliusostalker81@libero.it<p>Soffermandosi sul caso specifico rappresentato dalla raccolta d’esordio del poeta Franco Fortini, l’intervento sceglie di indagare non soltanto la presenza della guerra come motore fondativo di un canone letterario occidentale ma anche, in maniera più specifica, la natura dell’impatto provocato dall’evento resistenziale su una rinnovata concezione dell’esistenza e del mondo in senso politico ed estetico. L’evento in causa, concepito nella sua radicalità e come capacità umana universale di anteporsi e schierarsi contro un’alterità percepita come impositiva, coercitiva o genericamente nociva all’uomo, pare infatti assumere la funzione di vero e proprio <em>terminus post quem</em> datare una radicale ridefinizione del campo letterario.</p>2024-12-27T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Annalisa Pagliusohttps://testoesenso.it/index.php/testoesenso/article/view/740“It was obscene in the real world”2024-07-31T11:54:33+00:00Valentina Rossivalentina.rossi1812@gmail.com<p>The present contribution analyses language as performed in <em>The Wolf of Wall Street </em>(2013) from a pragmatic perspective. More specifically, by focusing on the utterances spoken by Jordan Belfort, the protagonist of the movie, this study aims to demonstrate how impoliteness qualifies as an intrinsic feature of his speeches from a certain point in his story, as he constantly performs it regardless of the context in which he operates.</p> <p>This article is structured into two sections: the former outlines the methodology; the latter delves into Belfort’s language as displayed during his early days as a connector and when he becomes the Wolf of Wall Street, an accomplished stockbroker.</p>2024-12-27T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Valentina Rossihttps://testoesenso.it/index.php/testoesenso/article/view/733La creazione artistica e la liberazione umana2024-07-18T09:22:46+00:00Giulio Latinigiu.latini@tiscali.it2024-12-27T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Giulio Latinihttps://testoesenso.it/index.php/testoesenso/article/view/773Ennio Calabria, testimone del nostro tempo2024-11-22T07:54:27+00:00Ida Mitranoida.mitrano@fastwebnet.it2024-12-27T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Ida Mitranohttps://testoesenso.it/index.php/testoesenso/article/view/734Spazi della memoria2024-07-18T09:37:13+00:00Tiziana Caroselligiu.latini@tiscali.it2024-12-27T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Tiziana Carosellihttps://testoesenso.it/index.php/testoesenso/article/view/735Ennio Calabria. L’essere nella storia2024-07-18T09:38:15+00:00Rita Pedonesir.pedonesi@gmail.com2024-12-27T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Rita Pedonesihttps://testoesenso.it/index.php/testoesenso/article/view/756Un piccolo glossario per una lingua sbalconata2024-08-27T13:15:44+00:00Chiara Oreficec.orefice@lumsa.it<p>Review of the third edition of the <em>Bella ci! Piccolo glossario di una lingua sbalconata</em>, by Patrizia Bertini Malgarini and Marzia Caria.</p>2024-12-27T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Chiara Oreficehttps://testoesenso.it/index.php/testoesenso/article/view/767La natura culturale di ogni battaglia politica2024-10-03T10:01:06+00:00Anna Angeluccianna@fioriti.it2024-12-27T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Anna Angeluccihttps://testoesenso.it/index.php/testoesenso/article/view/765Buzzati e Ortese: due luci per l'inferno degli umani2024-09-29T18:41:29+00:00Rosario Carbonerosario.carbone1994@gmail.com2024-12-27T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Rosario Carbonehttps://testoesenso.it/index.php/testoesenso/article/view/697Di Fonzo poeta della claritas2024-04-17T16:43:55+00:00Claudio Mariottimariotticlaudio2008@yahoo.it<p>Giulio di Fonzo’s latest work, <em>Il mattino ritrovato</em>, is reviewed: we can see in it his great attachment to life.</p>2024-12-27T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Claudio Mariottihttps://testoesenso.it/index.php/testoesenso/article/view/771La metafisica del quotidiano e del contingente2024-11-01T10:47:52+00:00Paolo Leoncinileoncini.paolo@gmail.com2024-12-27T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Paolo Leoncinihttps://testoesenso.it/index.php/testoesenso/article/view/776Un'epopea ancora non raccontata2024-12-18T07:34:02+00:00Raul Mordentimordenti@uniroma2.it2024-12-27T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Raul Mordentihttps://testoesenso.it/index.php/testoesenso/article/view/754La tradizione come forma interna. Sulla metrica del primo Montale2024-08-12T13:25:02+00:00Michel Cattaneomichelcattaneo@gmail.com2024-12-27T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Michel Cattaneohttps://testoesenso.it/index.php/testoesenso/article/view/775Ancora sui sentieri di Gramsci2024-12-18T07:31:20+00:00Annalisa Pagliusostalker81@libero.it2024-12-27T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Paolo Sordi; Annalisa Pagliusohttps://testoesenso.it/index.php/testoesenso/article/view/727Una monografia per Maria Luisa Spaziani2024-06-30T20:19:55+00:00Paolo Leoncinileoncini.paolo@gmail.com2024-12-27T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Paolo Leoncinihttps://testoesenso.it/index.php/testoesenso/article/view/753La menzogna necessaria al tempo della post-verità2024-08-11T19:07:37+00:00Giovanni Barraccog.barracco@lumsa.it2024-12-27T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Giovanni Barraccohttps://testoesenso.it/index.php/testoesenso/article/view/757L’erranza dell’anima e della scrittura nell’ultimo romanzo di Giuseppe Occhiato2024-08-28T16:17:11+00:00Daniela Marroynad664002@gmail.com2024-12-27T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Daniela Marrohttps://testoesenso.it/index.php/testoesenso/article/view/693Una nuova monografia su Luigi Pirandello2024-04-10T18:28:06+00:00Rosario Carbonerosario.carbone1994@gmail.com2024-12-27T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Rosario Carbonehttps://testoesenso.it/index.php/testoesenso/article/view/759L’enigma del controllo nell’estetica di Velotti2024-09-12T09:25:32+00:00Andrea D'Ammandoandrea.dammando86@gmail.com2024-12-27T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Andrea D'Ammandohttps://testoesenso.it/index.php/testoesenso/article/view/730Apocalittici o integrati? Per un uso critico dell'intelligenza artificiale nella pratica del riassunto2024-09-10T12:28:04+00:00Vito Luigi Castrignanòcastrignano.vitoluigi@gmail.com<p>L’articolo, prendendo in esame la pratica del riassunto, intende promuovere l’interazione tra mente umana e intelligenza artificiale (AI) nella didattica dell’italiano. È un tentativo di conciliazione tra la posizione degli “integrati” (i quali guardano con estremo favore all’introduzione dell’AI a scuola, attribuendole forse troppi pregi) e quella degli “apocalittici” (i quali, all’opposto, temono che il ricorso a questa nuova tecnologia possa portare al collasso dei saperi fondamentali). In realtà, la vera sfida, per l’attuale sistema educativo, è un’altra: si tratta di potenziare le capacità critiche degli alunni, utilizzando in chiave antropocentrica le applicazioni basate sugli algoritmi.</p>2024-12-27T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Vito Luigi Castrignanòhttps://testoesenso.it/index.php/testoesenso/article/view/761Elogio della claustrofilia. Worringer, il disegno infantile, la fiaba ecc.2024-09-13T16:29:52+00:00Stefano Calabresestefano.calabrese@unimore.it<table width="100%"> <tbody> <tr> <td width="61%"> <p>Lo storico dell’arte Wilhelm Worringer è stato il primo a sostenere che gli stadi incoativi di un apparato morfologico sono sempre contraddistinti da elementi geometrici, astratti e inorganici per una difficoltà da parte degli individui a sentirsi in armonia con il contesto ambientale: ‘agorafobia’, la chiamava Worringer, mentre qui la chiameremo claustrofilia – la stessa cosa vista in senso immunizzante. Questa ipotesi sta oggi ricevendo più di un attestato probatorio sia dalla psicologia sperimentale che dalle neuroscienze, poiché si è visto che il cervello è predisposto a vedere nel contesto storico-ambientale solo le forme più marcate, primarie, ipercromatiche e soprattutto convesse. Questo contributo aggiunge una ulteriore attestazione di veridicità alla tesi di Worringer ritrovando negli scarabocchi dei bambini in età 0-3 segnatamente una propensione alle forme geometrizzanti, cristalline, inorganiche e inclusive, per le medesime ragioni addotte dallo storico dell’arte tedesco: da un lato un immaginario prenatale che predilige e ricorda le forme circolari e claustrofiliche della dimora uterina, dall’altro una renitenza a farsi individuo staccato dalla madre per entrare nel labirinto della natura organica. Al tempo stesso, così come il romanzo nella sua fase aurea, quando con Balzac vuole riscrivere la realtà intera sottoponendola a un astratto format tassonomico, la fiaba folklorica testimonia la presenza di iconemi fondati sulla claustrofilia e la geometrizzazione delle immagini – come la cornice nera entro cui cade la neve e su cui si posano le gocce di sangue della regina che, osservando questa immagine astratta e inclusiva, resterà magicamente gravida di Biancaneve.</p> </td> </tr> </tbody> </table>2024-12-27T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Stefano Calabresehttps://testoesenso.it/index.php/testoesenso/article/view/752I media alla prova del neurocognitivismo: un esperimento con Maupassant2024-08-26T14:30:11+00:00Stefano Calabresestefano.calabrese@unimore.itValentina Contivalentina.conti@unimore.it<p>Grazie agli strumenti messi a punto dalla narratologia di orientamento neuro-cognitivista, lo scopo del contributo è quello di valutare le differenze o le analogie che caratterizzano le modalità di decodificazione che contraddistinguono le tre condizioni intermediali dell’ascolto, della lettura e della visione. Attraverso una serie di test somministrati ad alcuni studenti universitari, ai quali è stato chiesto di leggere su supporto cartaceo, ascoltare in un audiolibro o vedere in un cortometraggio la versione del medesimo testo letterario, <em>Une partie de campagne </em>(1881) di Guy de Maupassant, sono state analizzate dimensioni cruciali del modo in cui ci rapportiamo alle narrazioni, come il coefficiente empatico, la capacità di memorizzazione e gli stili di comprensione.</p>2024-12-27T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Stefano Calabrese, Valentina Contihttps://testoesenso.it/index.php/testoesenso/article/view/774Il “wokismo” tra ideologia ed estetica nel sistema culturale contemporaneo2024-12-09T16:58:38+00:00Giovanni Barraccog.barracco@lumsa.it<p>Introduzione al Dossier del Numero 28-2024 di «Testo e Senso», in cui si riassumono i caratteri e i nuclei tematici degli interventi raccolti, inquadrati all’interno della questione sul “wokismo” come fenomeno che interseca letteratura, cultura e politica con sempre maggior pregnanza soprattutto dalla seconda decade degli anni Duemila.</p>2024-12-27T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Giovanni Barraccohttps://testoesenso.it/index.php/testoesenso/article/view/770Le dinamiche profonde della violenza di Samuel Cartwright in Beloved di Toni Morrison2024-10-21T10:02:45+00:00Paola Partenzapaola.partenza@unich.it<p>Il contributo analizza il concetto di "violenza immateriale" e il suo impatto nelle dinamiche di potere di genere, esplorando come le parole e le strutture culturali possano generare forme di oppressione che si traducono in violenza concreta. Attraverso un’analisi delle opere di Mary Wollstonecraft, Toni Morrison e Laura Bates, il saggio intende dimostrare come la violenza verbale e simbolica, legata a razza e mascolinità, rappresenti un meccanismo per mantenere relazioni di potere tra uomini e donne. A partire dalla teorizzazione della "violenza immateriale" di Samuel Cartwright, si evidenzia come queste forme di oppressione siano state e continuino a essere strumenti di marginalizzazione. Il contributo si conclude con una riflessione sulla traduzione di questa violenza in forme fisiche di persecuzione, come illustrato nel romanzo <em>Beloved</em> di Toni Morrison.</p>2024-12-27T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Paola Partenzahttps://testoesenso.it/index.php/testoesenso/article/view/739Percorsi semantici e derive ideologiche dell’inglese woke: dall’Alabama a Elon Musk, passando per il Getsemani2024-09-03T11:53:28+00:00Edoardo Scarpantiedoardo.scarpanti@uniecampus.it<p>Il contributo analizza, da un punto di vista diacronico e sociolinguistico, l’evoluzione semantica del termine <em>woke</em> e dell’espressione <em>stay woke, </em>presentandone l’origine, con una proposta di datazione, e seguendone la diffusione, che vede prima un restringimento semantico nelle comunità afroamericane e poi un fenomeno opposto, con nuovi significati, politici e sociali. Si discute un possibile influsso dell’espressione parallela <em>stay awake</em>, nel contesto nella predicazione religiosa, e il successo mediatico legato al movimento <em>Black Lives Matter</em>, per arrivare all’odierno ribaltamento semantico, operato dalla Destra americana, per cui <em>woke</em> viene inteso con un’accezione fortemente negativa, associato a <em>woke ideology</em>, <em>wokeism</em> e <em>wokeness.</em></p>2024-12-27T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Edoardo Scarpantihttps://testoesenso.it/index.php/testoesenso/article/view/751Silenzi e risonanze. Su Sharon Dodua Otoo e il "wokismo" in Germania2024-09-02T07:55:32+00:00Dora Ruscianodorarusciano@gmail.com<div> <p class="Corpotestometa">Il presente contributo intende riflettere sulla specificità del dibattito intorno al “wokismo” in Germania a partire dai contributi - letterari e non – della scrittrice e attivista Sharon Dodua Otoo. Nata a Londra da famiglia di origini ghanesi, Otoo pubblica narrativa e prosa in inglese e tedesco. Verranno messi in evidenza i numerosi spunti di riflessione interessanti che arrivano dai suoi testi per comprendere il senso dell’esortazione “stay woke”. In particolare, ci si soffermerà sul modo in cui Otoo concepisce il lavoro sul linguaggio in letteratura per stimolare in maniera costruttiva, creativa e non moralistica un dibattito sulle discriminazioni.</p> </div>2024-12-27T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Dora Ruscianohttps://testoesenso.it/index.php/testoesenso/article/view/746Non tre sorelle / HE ТРИ СЕСТРИ2024-09-17T16:51:26+00:00Antonella De Blasioantonella.deblasio@uniecampus.it<p>L’articolo analizza l'opera teatrale <em>Non tre sorelle / HE ТРИ СЕСТРИ</em>, prodotta dal teatro Metastasio di Prato, e ‘liberamente non ispirata’ a <em>Tre sorelle</em> di Čechov. Attraverso la lente del discorso teatrale, si riflette sulla <em>cancel culture</em> come epifenomeno del wokismo, che ha trasformato e polarizzato i dibattiti su identità, minoranze, uguaglianza e potere. Lo spettacolo <em>Non tre sorelle</em> viene letto come meta-riflessione critica sulle espressioni più radicali dell’etica <em>woke</em>, e come proposta di un approccio artistico in grado di distinguere la consapevolezza dall'estremismo dogmatico.</p>2024-12-27T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Antonella De Blasiohttps://testoesenso.it/index.php/testoesenso/article/view/738Due letture woke del romanzo di (anti-)formazione: Il Professor Unrat di Heinrich Mann e Vergogna di J.M. Coetzee2024-11-21T19:42:16+00:00Cecilia Regnicecilia.regni@libero.it<p>Il saggio esamina come il movimento “woke” abbia rivoluzionato la critica letteraria. Centrando le voci marginalizzate e sfidando le tradizionali strutture di potere, la prospettiva “woke” offre nuove interpretazioni dei testi classici. L'analisi approfondisce il <em class="">Professor Unrat</em> di Heinrich Mann e <em class="">Disgrace</em> di J.M. Coetzee, rivelando come questi romanzi, letti attraverso una lente "woke", espongano le dinamiche di potere sottostanti e le disuguaglianze sociali. Attraverso attente letture, il saggio dimostra come entrambi i testi sovvertano le tradizionali narrazioni di formazione, esplorando temi di genere, razza e classe. In definitiva, questo studio sostiene che il movimento "woke" ha fornito ai critici letterari un potente strumento per rivalutare le opere canoniche e scoprire nuovi significati precedentemente trascurati.</p>2024-12-27T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Cecilia Regnihttps://testoesenso.it/index.php/testoesenso/article/view/743Who holds the narratives2024-09-10T12:29:27+00:00Aurora Argenzioargenzioaurora@gmail.com<p>Questo articolo propone uno sguardo sul dibattito attorno al canone letterario occidentale da una prospettiva intersezionale. La questione verrà approfondita tramite un’analisi che consideri le complesse dinamiche di potere che intervengono nella sua definizione e le soggettività coinvolte. Inoltre, sarà condotta un’analisi critica delle più recenti proposte volte al superamento del canone o alla sua ridefinizione, sottolineando che è una questione di sistemi di riferimento. </p>2024-12-27T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Aurora Argenzio