Testo e Senso
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<p><em>Testo e Senso</em> è una rivista scientifica interdisciplinare nata nel 1998 presso l'Università degli Studi di Roma Tor Vergata. Si occupa di testi, di media vecchi e nuovi e dei sistemi culturali che da essi derivano e assume come tema centrale la riflessione intorno al problema di un nuovo statuto delle discipline legate al testo. Nel farlo, si affida a una pluralità di punti di vista e di interazioni teoriche e metodologiche che vanno dalla teoria e critica letteraria, alla filologia, alla linguistica, agli studi culturali, ai communication studies, alle scienze cognitive, alle neuroscienze, alle digital humanities.</p>Università degli Studi di Roma Tor Vergatait-ITTesto e Senso2036-2293Nome: Computational Literary Criticism. Nascita: 1987. Genitore: John F. Burrows (Ostetrica: Narratologia)
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<p>L’articolo riconsidera le origini della <em>Computational Literary Criticism </em>(CLC) proponendone l’anticipazione dell’atto fondativo al 1987, anno in cui John F. Burrows pubblica <em>Word-Patterns and Story-Shapes</em>. Benché tradizionalmente se ne attribuisca il primato al <em>Distant Reading </em>di Franco Moretti (2000), il contributo di Burrows è la prima consapevole proposta di applicazione di metodi computazionali a fini di critica e teoria letterarie. Inoltre, l’approccio narratologico adottato e basato sulla distinzione tra diegesi, mimesi e discorso indiretto libero, evidenzia una precoce cornice teorica, trascurata successivamente. L’articolo ricostruisce contesto, apporto di Burrows e ragioni della mancata ricezione, avanzando una rilettura della genealogia della CLC alla luce di questo pionieristico contributo.</p>Pietro Mazzarisi
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2025-12-092025-12-0912910111410.58015/2036-2293/797From OCR to Content Interpretation: Towards a Scalable Workflow for Arabic Literature in the Digital Humanities
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<p><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">Questo articolo esplora come i testi letterari arabi possano funzionare come dispositivi epistemici nelle Digital Humanities quando i metodi computazionali sono allineati con l’interpretazione qualitativa. Dopo aver collocato le DH arabe all’interno degli sforzi globali di digitalizzazione e dei quadri pedagogici, presentiamo un workflow dall’OCR all’analisi, specificamente adattata all’arabo, confrontando Tesseract e Qari-OCR. Infine, una lettura qualitativa di Awrāq ʿIṣṣām ʿAbd al-ʿĀṭī di al-Aswānī mette in evidenza rabbia, odio e tristezza come emozioni dominanti che plasmano una narrazione di alienazione e critica. Lo studio dimostra come digitalizzazione, analisi e interpretazione convergano per arricchire la ricerca e la didattica all’interno del nostro progetto.</span></span></p>Maura TarquiniElisa Gugliotta
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2025-12-092025-12-0912911512810.58015/2036-2293/806Il cane di Pasolini
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Tommaso Di Francesco
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2025-12-092025-12-09129319319Una vita agile? Il lavoro senza ufficio
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<p>Il Dossier monografico del numero 29-2025 di «Testo e Senso» ha chiamato a una riflessione aggiornata sul racconto di un lavoro concepibile come smart, smaterializzato e de-territorializzato: un lavoro in cui l’assenza, o meglio l’estensione dei limiti fisici dell’ufficio genera un terreno ambiguo e problematico di “vita agile” all’interno della quale dimensione professionale e dimensione personale entrano in rotta di collisione.</p>Paolo SordiGiovanni BarraccoAntonio Perri
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2025-12-092025-12-09129111310.58015/2036-2293/826Corpo e scrivania
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<p><span style="font-size: small;">Il racconto breve <em>A Telecommuting Tale</em> di Susan Shiney, incentrato sulla figura di Cynthia, una lavoratrice da remoto che progressivamente si trasforma in una scrivania, mette in luce le tensioni tra produttività, identità e corporeità in un contesto di smaterializzazione e de-territorializzazione del lavoro. </span></p>Luigi Arata
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2025-12-092025-12-09129152110.58015/2036-2293/799Testo letterario e radicalizzazione sociale dell’atomizzazione lavorativa
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<p>L’articolo analizza <em>Il libro bolañiano dei morti</em> di Piero Cipriano (2020) come documento di interpretazione critica e rappresentazione letteraria della fase di maggiore radicalizzazione del lavoro smaterializzato in Italia. Configurandosi come «oggetto narrativo non identificato», il testo supera la convenzionale definizione dei confini di genere e risulta uno strumento di indagine epistemologicamente trasformativo. L’analisi approfondisce l’intersezione tra sfera professionale e privata – che consente all’autore una riflessione critica parimenti rivolta a fenomeni sociali, personali e filosofici. La perdita di possibilità di accedere agli spazi fisici del lavoro è infatti inquadrata in relazione all’impatto sulla collettività e sull’esistenza individuale.</p>Stefano Bottero
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2025-12-092025-12-09129233510.58015/2036-2293/800Soggettività femminile e spazio domestico nell’era del lavoro agile. Un confronto tra The Last Samurai di Helen De Witt e Negative Space di Gillian Linden
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<p>L’articolo analizza il rapporto tra lavoro agile, spazio domestico e identità femminile nella narrativa del XXI secolo, confrontando <em>The Last Samurai</em> di Helen DeWitt (2000) e <em>Negative Space</em> di Gillian Linden (2022). Nei due romanzi, seppur da prospettive differenti, il lavoro intellettuale delle madri si intreccia con la dimensione domestica, rivelando tensioni profonde tra produzione e riproduzione sociale. In DeWitt la precarietà lavorativa diventa condizione paradossale di un progetto educativo utopico, mentre in Linden il lavoro nella fase successiva al lockdown si traduce in claustrofobia, ansia e alienazione</p>Antonella De Blasio
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2025-12-092025-12-09129374510.58015/2036-2293/811Il tempo sta cambiando
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<p>Il progresso tecnologico e la convergenza digitale hanno fatto collassare il tempo e lo spazio. Questo processo ha comportato una ridefinizione del rapporto tra tempo lavorato e tempo libero. L’introduzione massiva del lavoro da remoto, la smaterializzazione della prestazione e il passaggio al lavoro per obiettivi concorrono a dare più opportunità nel conciliare le istanze produttive e la vita delle persone. In prospettiva, il lavoro perderà la sua funzione di ordinatore sociale e ciò richiederà una ridefinizione del set valoriale delle nostre comunità.</p>Emiliano Mandrone
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2025-12-092025-12-09129475910.58015/2036-2293/780Genesi ed evoluzione dell’espressione smart working: note linguistiche su un possibile pseudoanglicismo
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<p class="Corpotestometa">Il contributo ricostruisce l’origine del sintagma<em> smart working</em>, influenzata da <em>smartphone </em>e dai composti di <em>smart</em> legati alla tecnologia (<em>smart home, smart card </em>ecc.) e favorita dall’associazione con i significati connotativi di <em>smart</em>, quali “intelligente” e “alla moda”. Il significato, con cui arriva in italiano come prestito, all’inizio è quello di “lavoro flessibile”. Con l’emergenza sanitaria da Covid-19, però, tale significato subisce un restringimento semantico, riducendosi a “telelavoro”. In questo senso, non sembra giustificato classificare il sintagma come “pseudoanglicismo” sin dal suo arrivo in italiano, definizione che invece può essere condivisibile dopo il restringimento semantico subito durante la pandemia.</p>Edoardo Scarpanti
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2025-12-092025-12-09129617010.58015/2036-2293/808Il "big bang" delle narrazioni: la causalità
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<p>Alle origini della letteratura, i grandi cicli cosmogonici concepiscono il mondo come il risultato di una serie di eventi primordiali e sacralizzati, anziché come un processo in divenire con uno scopo definito: ciò che determina tutto è l’incipit, la causa; il decorso storico ne consegue e le spiegazioni della realtà sono diagnostiche. Se invece guardiamo alla letteratura della modernità, è il senso della fine ad avere determinato intrecci puntualmente <em>target oriented</em>: qui le cause hanno perso valore a favore degli effetti. Questo contributo analizza gli studi di logica causale di orientamento neuro-cognitivista e definisce un quadro di sviluppo ontogenetico della logica causale per poi dimostrare come epoca ricorra a una combinazione causale specifica in termini di adattività, affinché sia utile alla crescita dell’individuo. Il case-study applicativo è costituito nella parte finale dal romanzo naturalista.</p>Stefano Calabrese
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2025-12-092025-12-0912913114610.58015/2036-2293/805Brivido freddo. Panksepp, la musica e dintorni
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<p>La musica ha occupato più di altre forme estetiche l’attenzione dei neuro-cognitivisti perché tutti i suoi utenti sperimentano gli effetti che essa produce sul corpo: mutamenti di umore, miglioramenti nei processi di memorizzazione e performance attentive più risolutive. Inoltre, la musicoterapia è stata sperimentata con effetti migliorativi persino in alcuni casi di epilessia e Parkinson. Il contributo parte dagli studi di Jaak Panksepp sulla funzione ancestrale e adattiva della musica nel mettere in contatto le madri e la loro prole in gran parte dei mammiferi, oltre che dell’uomo, nel rappresentare un linguaggio che apparenta mente e corpo, e infine nel costituire uno strumento pro-sociale, ciò che spiega le grandi assisi collettive degli attuali concerti rock.</p>Stefano Calabrese
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2025-12-092025-12-0912914716210.58015/2036-2293/814Narrative medicine, health literacy, and the archive of migration traumas and translingualism in Igiaba Scego’s "Cassandra in Mogadishu"
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<p>Questo saggio analizza la patografia diasporica, corale e translinguistica di Igiaba Scego <em>Cassandra a Mogadiscio</em> dal punto di vista della costruzione di un archivio dei traumi migratori (Pnrr/The spoke 10/5 2022-2025). La prima parte del saggio identifica il potere archivistico e iconico della patografia, il cui codice risiede nell'oscillazione tra offuscamento e visione innescata dalla malattia oculare della narratrice, una “cantastorie ferita” della medicina narrativa. La seconda parte analizza l'interazione della patografia con l'alfabetizzazione sanitaria e la medicina narrativa intrecciando la teoria didattica dell'italiano L2 con le narrazioni autobiografiche dei migranti, che forniscono un punto di vista privilegiato per affrontare il tema della salute.</p> <p> </p>Tiziana de RogatisAndreina Sgaglione
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2025-12-092025-12-0912916318210.58015/2036-2293/788Tipologie cognitive della causalità nell’intreccio romanzesco
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<p>Fin dall’antichità, la narratività è stata percepita come strettamente legata alla causalità. Nella <em>Poetica</em>, Aristotele stabilisce che una trama ben costruita debba avere un inizio, uno sviluppo e una conclusione, con ogni evento collegato al precedente e al successivo secondo leggi di necessità o di verosimiglianza. Questa concezione classica, per quanto reinterpretata e adattata nei secoli, è rimasta dominante fino all’Ottocento; al tempo stesso, sembra non essere opinabile che l’evoluzione del romanzo tra la fine dell’Ottocento e il secondo Novecento possa essere letta come una progressiva ridefinizione, sino a giungere alla sua dissoluzione, del principio di causalità narrativa. Questo contributo cerca di mettere in luce tipologie cognitive di causalità che sembrano essere preponderanti nell’intreccio romanzesco dal naturalismo alla narrativa postmodernista.</p>Valentina Conti
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2025-12-092025-12-0912918319610.58015/2036-2293/813Tra autobiografia e finzione narrativa: la rappresentazione della malattia in tre opere di Ugo Riccarelli
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<p class="Corpotestometa">Il saggio si propone di indagare la rappresentazione del tema della malattia in tre opere di Ugo Riccarelli (<em>Le scarpe appese al cuore</em>, <em>Ricucire la vita, L’amore graffia il mondo</em>). A partire dalla distinzione terminologica proposta da <span style="font-size: 9.0pt;">Arthur Kleinman</span> tra i concetti di <em>disease</em>, <em>sickness</em> e <em>illness</em>, si intende procedere ad analizzare alcuni topoi della <em>illness narrative </em>presenti nei romanzi: la comunicabilità dell’esperienza della malattia, la rottura della linearità temporale e l’etica della cura.</p>Allegra Tonnarini
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2025-12-092025-12-0912919720610.58015/2036-2293/793Neuro-cognizioni sul disegno sequenziale infantile
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<p>Per l’essere umano raccontare è un’esigenza fin dalle origini, e quando le storie si intrecciano con le immagini nasce il <em>visual storytelling</em>. Il presente contributo indaga come la capacità dei bambini di narrare evolva con l’età, grazie ad una sperimentazione che ha coinvolto bambini della Scuola Primaria. In particolare, attraverso il passaggio da un medium visivo dinamico ad uno statico, è stato osservato come i bambini modulino il proprio approccio nei termini di segmentazione narrativa, individuazione di nessi causali e obiettivi, e costruzione e mantenimento della coerenza narrativa.</p>Elena Tosi
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2025-12-092025-12-0912920722010.58015/2036-2293/804La categoria del giovane nel pensiero e nell’opera di Pasolini
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Giovanni Barracco
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2025-12-092025-12-0912932332610.58015/2036-2293/817Pasolini tra cultura italiana, rapporto con l’altro e ricezione estera
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Giovanni Barracco
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2025-12-092025-12-0912932733110.58015/2036-2293/816Iscritte a parlare
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Silvia Cammertoni
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2025-12-092025-12-0912933333610.58015/2036-2293/823La Grande Emigrazione. Una vertiginosa vicinanza (e attualità)
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Lucia Battistel
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2025-12-092025-12-0912933733910.58015/2036-2293/824L’opinione pubblica non esisterà più
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Paolo Sordi
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2025-12-092025-12-0912934134510.58015/2036-2293/782Che cosa succede della letteratura nell'incontro con l'informatica
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Raul Mordenti
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2025-12-092025-12-0912934734910.58015/2036-2293/825Metodo e romanzo in Alba de Céspedes
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2025-12-092025-12-0912935135310.58015/2036-2293/819Contro la nostalgia
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Paolo Sordi
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2025-12-092025-12-0912935535810.58015/2036-2293/781Ipotesi di lettura de I vivi di Gianni Vacchelli
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2025-12-092025-12-0912935936210.58015/2036-2293/792Una storia d'altri tempi, in Sicilia
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Cecilia Spaziani
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2025-12-092025-12-0912936336510.58015/2036-2293/815Tra vita e scrittura: il sincretismo di Elsa Morante
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<p>Recensione a Elena Porciani, Elsa Morante, tra vita e scrittura, Roma, Carocci, 2024</p>Caterina Verbaro
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2025-12-092025-12-0912936737010.58015/2036-2293/829Libri ricevuti e asterischi 2025
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2025-12-092025-12-0912937137210.58015/2036-2293/830Il fascino del controllo: seduzione e violenza nella rappresentazione di genere della serie You
https://testoesenso.it/index.php/testoesenso/article/view/798
<p>Il presente contributo analizza la serie televisiva <em>You</em> attraverso una prospettiva teorica che intreccia i <em>gender studies</em> e la narrazione seriale, con particolare attenzione alla figura del protagonista Joe Goldberg. L’analisi si concentra sulla rappresentazione del personaggio maschile come archetipo di una mascolinità tossica, profondamente legata a dinamiche di potere, manipolazione e controllo affettivo. L’obiettivo è valutare in che misura la serialità televisiva contemporanea, e <em>You</em> in particolare, contribuisca a perpetuare o a decostruire modelli patriarcali attraverso dispositivi estetici e narrativi, interrogandosi anche sulla ricezione critica da parte del pubblico.</p>Teresa d'Aniello
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2025-12-092025-12-0912928930210.58015/2036-2293/798Una nuova Antigone: la resistenza femminile e la giustizia sociale nel pensiero di Dacia Maraini
https://testoesenso.it/index.php/testoesenso/article/view/783
<p>Il saggio analizza il rapporto tra Dacia Maraini e la figura mitologica di Antigone, esplorando come la scrittrice italiana reinterpreti questo archetipo femminile nella sua opera e nel suo pensiero femminista. In particolare, si esamina come Maraini, partendo dalla figura di Antigone – che si oppose al potere patriarcale attraverso un atto di pietà non violenta – sviluppi una critica della subordinazione femminile nella società patriarcale e proponga la scrittura come strumento di resistenza e cambiamento sociale. Il testo analizza temi quali il controllo del corpo femminile, la maternità e il rapporto con il potere religioso e politico, rilevando il contributo di Maraini al femminismo contemporaneo, attraverso un impegno che va oltre le categorie ideologiche per abbracciare una più ampia missione di giustizia sociale.</p>Sara Gallegati
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2025-12-092025-12-0912930331510.58015/2036-2293/783Anomalous Masculinity and Sacred Femininity. Gender and Power in Christina Rossetti’s Goblin Market
https://testoesenso.it/index.php/testoesenso/article/view/803
<p>Facendo ricorso alla teoria dell'<em>abiezione</em> di Kristeva, questo articolo dimostra come Christina Rossetti critichi la società vittoriana per consolidare i fondamenti morali femminili attraverso la <em>ri-sacralizzazione</em> del ruolo della donna. La Rossetti affronta la vulnerabilità femminile e le difficoltà delle donne nell'emanciparsi dall'abiezione. <em>Goblin Market</em> funziona come penetrante critica sociale, esponendo i pericoli delle strutture patriarcali in cui le donne rischiano di essere ridotte a «né soggetto né oggetto» (Kristeva 1982, p. 1). Mediante il quadro concettuale di Deleuze e Guattari, l'analisi propone come le figure maschili rossettiane—gli uomini-folletto—incarnino la dimensione dell'<em>anomalo</em>, rappresentando forze destabilizzanti ai margini della società.</p>Paola Partenza
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2025-12-092025-12-09129738710.58015/2036-2293/803Goethe e il pensiero meridiano
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<p>Il saggio si propone di analizzare, nel Viaggio in Italia di Goethe, quella costellazione metaforica denominata da Camus «pensiero meridiano». Se, indubbiamente, tale dicitura appartiene a Camus, la sua genealogia – come si tenta di dimostrare – è senz’altro più articolata. Un primo antecedente è costituito, infatti, da Nietzsche, e soprattutto, dalla sua insistente riflessione, in Così parlò Zarathustra, sull’universo simbolico del «mezzodì», inteso quale discrimine tra le consunte incrostazioni vetero-umanistiche e l’annuncio di una nuova era dell’umanità. Lungo tutt’altra direzione, completamente autonoma rispetto a Nietzsche, si snoda l’itinerario «meridiano» di Valéry, ricapitolato nel saggio Ispirazioni mediterranee: itinerario verso un luogo archetipico, origine della coscienza intellettuale e collettiva dell’uomo europeo. Ma, come tutti i luoghi archetipici, è segnato dal conflitto tra un passato oramai irrecuperabile e le smentite del presente. Si tratta proprio dell’antinomia già compiutamente messa in luce da Goethe in alcune tappe del suo Viaggio in Italia. A Venezia, come a Roma e Palermo, egli prende atto che le tracce del loro fulgido passato convivono, quotidianamente, con le profonde incrinature prodotte da un tempo storico in cui ogni «aura» è tramontata. Anche per lui, dunque – prima che Nietzsche lo teorizzasse esplicitamente –, non esiste alcuna alternativa alla interminabile lotta tra Apollo e Dioniso.</p>Vanessa Pietrantonio
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2025-12-092025-12-09129899710.58015/2036-2293/822Amico Giulio
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Paolo SordiRaul Mordenti
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2025-12-092025-12-0912979Lello Bersani: la televisione come scena critica
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<p>Il contributo propone un’analisi dell’attività divulgativo-cinematografica di Lello Bersani nella televisione italiana tra gli anni Sessanta e Settanta, delineando la sua figura come esempio di mediazione culturale tra giornalismo, critica e racconto del cinema. Attraverso le cronache dai festival, le interviste a registi e attori (Anna Magnani, Antonioni, Marcello Mastroianni, per citarne alcuni) Bersani in Rai si distinse per uno stile sobrio ma incisivo, capace di restituire la complessità del cinema al grande pubblico e costruire una cinefilia colta e accessibile.</p>Anna Bisogno
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2025-12-092025-12-0912922323210.58015/2036-2293/795La nota di rosa, un romanzo tra poetica letteraria, riflessione filosofica e visione politica
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<p class="Corpotestometa"><em>La nota di rosa</em> è un romanzo ibrido e lirico, in cui Roberto Del Gaudio intreccia critica sociale e tensione spirituale in una partitura letteraria complessa. Il testo, attraversato da ironia e umorismo, denuncia la disumanizzazione della società contemporanea contrapponendovi un desiderio di amore altruistico e di contemplazione estetica. La scrittura, intesa come parola sonora e incarnata, diventa atto di resistenza e di ricerca spirituale. Tra sacro e profano, eros e mistica, l’opera si configura come un monologo interiore che sfida le convenzioni letterarie e invita il lettore a un ascolto profondo e inquieto.</p>Pamela Parenti
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2025-12-092025-12-0912923324010.58015/2036-2293/802La traduzione delle espressioni polirematiche in contesto audiovisivo: una prospettiva comparativa spagnolo-italiano
https://testoesenso.it/index.php/testoesenso/article/view/787
<p>Il presente articolo si propone di analizzare le tecniche e le strategie adottate nella traduzione audiovisiva dallo spagnolo verso l’italiano delle espressioni polirematiche identificate nella serie distribuita da Amazon video e intitolata Caronte. L’obiettivo precipuo è quello di esaminare, mediante un approccio comparativo, in che misura l’affinità linguistica tra lo spagnolo e l’italiano influisce nell’atto di trasposizione interlinguistica e se lo facilita o lo rende più arduo. La metodologia adottata è di tipo misto (qualitativo-quantitativo). Dopo avere effettuato le trascrizioni della versione originale in spagnolo e quella sottotitolata in italiano, sono state identificate tutte le espressioni polirematiche con le rispettive opzioni traduttive. Successivamente, è stata realizzata una sistematizzazione dei risultati allo scopo di trarre delle conclusioni iniziali relative al fenomeno linguistico-traduttivo affrontato.</p> <p> </p>Giuseppe Trovato
Copyright (c) 2025 Giuseppe Trovato
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2025-12-092025-12-0912924125310.58015/2036-2293/787Un grido autobiografico. Il Caravaggio di Anna Banti
https://testoesenso.it/index.php/testoesenso/article/view/801
<p>In occasione dei quarant’anni dalla morte di Anna Banti, questo articolo apre alla scoperta di Anna Banti studiosa di Caravaggio, seguendo due piste d’indagine: nella prima parte, si analizzano le opere della Banti (lettere, scritti d’arte, racconti) che parlano di Caravaggio; nella seconda parte, una comparazione tra la produzione artistica di Caravaggio e quella letteraria della Banti ci porta ad ipotizzare un legame tra il pittore e la scrittrice fondato sull’indissolubilità tra vita e arte/letteratura.</p>Sonia Rivetti
Copyright (c) 2025 Sonia Rivetti
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2025-12-092025-12-0912925526410.58015/2036-2293/801Dalla tela al linguaggio: la Gioconda come mito
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<p>Qual è l’origine del carattere misterioso della <em>Gioconda</em> di Leonardo da Vinci? Più precisamente, quali discorsi culturali si cristallizzano in questo apparente mistero? Per secoli, il quadro leonardesco ha rappresentato il ricettacolo di valori che lo hanno trasformato in un mito moderno. Il presente articolo si propone di identificare una serie di testi del XIX secolo come principali agenti nella costruzione e consolidamento del mito della <em>Gioconda</em>, con l’obiettivo di analizzare tali produzioni testuali come operazioni ideologiche, rivelando le dinamiche culturali e sociali che hanno consolidato tale percezione dell’opera.</p>Manuela Shocron Vietri
Copyright (c) 2025 Manuela Shocron Vietri
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2025-12-092025-12-0912926527410.58015/2036-2293/807Le tre «città del mondo» dell’ultimo Vittorini tra fotoreportage, crisi della forma romanzo e opzione cinematografica
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<p><em>Le città del mondo</em> di Elio Vittorini è un caso interessante di prodotto d’ingegno in cui fotografia, letteratura e cinematografia intrecciano un rapporto ora sinergico ora antagonistico. Nata inizialmente come fotoreportage e poi divenuta opera narrativa, l’ultima fatica letteraria dell’autore siciliano resta incompiuta sulla carta aspirando a trovare nella traduzione in pellicola un plausibile esito artistico. Il romanzo a canone sospeso tenta attraverso la riconversione in sceneggiatura di fuoriuscire dalla sua <em>impasse</em> comunicativa, ritornando, forse, all’idea originaria di testo visivo. Più che una trasposizione del libro, il film ne diventa allora una sorta di abiura formale pur in una vischiosa complicità tra immagine e testo. </p>Salvatore Francesco Lattarulo
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2025-12-092025-12-0912927528510.58015/2036-2293/812