Ungaretti non era un formalista
DOI:
https://doi.org/10.58015/2036-2293/619Abstract
Sempre con intento di sottolineare il “peccato” più che, come si suol dire, il “peccatore”, la studiosa si sofferma, attraverso significative esemplificazioni, su alcuni “abusi” perpetrati da certa critica formalistica – molto in voga negli scorsi decenni e, talora nei suoi eccessi, tuttora dura a morire – nei confronti dell’opera ungarettiana.
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