Dalla rete dell’ipertesto come disseminazione della soggettività autoriale alla rete come trappola dell’identità digitale: la scrittura di Gherardo Bortolotti
DOI:
https://doi.org/10.58015/2036-2293/596Abstract
Se consideriamo la pervasività e le ricadute epistemologiche e sociali connesse all’uso della rete e delle tecnologie digitali che a oggi ce ne permettono l’accesso, non sorprenderà l’analisi di questo caso di studio: la scrittura di un autore contemporaneo noto, nella selezionata cerchia dei fruitori della poesia odierna ma anche in quella – qualora non fosse coincidente alla prima – dei lettori della narrativa degli Anni Zero, per l’aderenza del suo “stile” alla realtà ipercontemporanea dell’infraordinario – via Perec –, da cui mutua categorie narrative (a partire da quelle più tradizionali e necessarie di spazialità e temporalità) e specificità euristiche soprattutto in virtù della rinnovata funzionalità dei suoi media più tipici, dal monitor fino all’ipertesto, adattandosi alla fluidità di blog e pagine web ivi generate.
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