“Cavalleria rusticana” tribolazioni d’autore: vicende di riscritture della novella verghiana tra letteratura e altre arti
DOI:
https://doi.org/10.58015/2036-2293/587Parole chiave:
Verga, Mascagni, Cavalleria rusticana, melodramma, diritto d'autoreAbstract
Ormai in tarda età, sembra che Verga abbia confidato la sua insofferenza rispetto al mancato riconoscimento della sua veste autoriale: «Per chi dovrei scrivere?» avrebbe detto «Di ciò che ho scritto sopravvive soltanto Cavalleria rusticana e non per virtù mia, ma di Pietro Mascagni. Le porto, quelle paginette, come un cappio al collo!». È abbastanza noto che lo scrittore siciliano uscì provato dalle disavventure giudiziarie che lo avevano visto protagonista, insieme a Mascagni, di una lunga disputa, fatta di numerose querele, denunce e processi sui ricavi conseguiti ai successi di Cavalleria e sulle proprie competenze autoriali. Si tratta di vicende che potrebbero tranquillamente rappresentare il soggetto di un film giudiziario dai toni talvolta drammatici e talvolta grotteschi. Nel corso di questo intervento, saranno sinteticamente ricostruiti i vari passaggi della lunga storia, che parte dalla scrittura dei testi (la novella, il dramma, il libretto per il melodramma) per giungere fino alle numerose riprese cinematografiche, con alcuni cenni su altri melodrammi derivati dalla novella in oggetto, ma meno conosciuti: Malapasqua di Stanislao Gastaldon e Cavalleria rusticana di Giovanni e Domenico Monleone.
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