Trauma e racconto

Autori

  • Stefano Calabrese Università degli studi di Modena e Reggio Emilia

Abstract

Uno dei principali terreni di sperimentazione della Narrative Medicine è lo studio delle sindromi post-traumatiche da stress che colpiscono un numero assai elevato di individui nel mondo a causa di incidenti, eventi bellici, violenze fisiche, abusi in ambito familiare e altro ancora. Poiché i traumi agiscono sulla correlazione amigdala-ippocampo - la cosiddetta catena di montaggio del ricordo -, chi subisce un trauma perde la capacità di organizzare un racconto coerente e completo dell'evento, trascurando il contesto, incrementando l'impatto di alcuni frammenti visivi sulle sequenze causali, ricorrendo quasi sempre al tempo presente e talvolta smarrendo la memoria episodica, cioè i dettagli dell'evento. In questi casi la terapia può essere solo narrativa, e consiste nel ricostruire un racconto ordinato e completo con l'aiuto di un caregiver; tali terapie per alcuni filosofi e epistemologi hanno tuttavia dato luogo a un'autentica sopra-valutazione dell'attività narrativa, fino al limite di uno "strong narrativism" colpevole di ridurre l'intero scibile a una colossale antologia di  racconti.

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Pubblicato

10 dic 2020

Come citare

Calabrese, S. «Trauma e racconto». Testo e Senso, n. 21, dicembre 2020, https://testoesenso.it/index.php/testoesenso/article/view/466.

Fascicolo

Sezione

Neuroscienze cognitive e scienze umanistiche