Retorica del complotto e vendetta nel Genius di Carl Grosse e nel Frankenstein di Mary Shelley

Autori

  • Gianluca Paolucci Istituto Italiano di Studi Germanici

Abstract

Alla luce delle testimonianze circa la fascinazione di Mary e Percy Bysshe Shelley per il Genius di Carl Grosse e per il fenomeno delle società segrete (soprattutto per la storia degli Illuminati di Baviera), il contributo si propone un’analisi comparativa del romanzo tedesco e del Frankenstein di Mary Shelley. Se nel Genius sono centrali i motivi del complotto ordito da un’associazione segreta e quello della vendetta nei confronti di essa, si vuole dimostrare che il Frankenstein può essere interpretato, non da ultimo, come una rilettura critica dell’opera di Grosse e che dunque i temi del cospirazione massonica e della vendetta sono presenti anche nel romanzo della Shelley quali veri e propri sottotesti. Secondo la nostra tesi, il fine della rilettura proposta dall’autrice inglese è quello di smascherare la retorica ideologica, di stampo reazionario, che tra la fine del Settecento e gli inizi del Novecento si celava dietro questi discorsi.

##submission.downloads##

Pubblicato

09 nov 2019

Come citare

Paolucci, G. «Retorica del complotto e vendetta nel Genius di Carl Grosse e nel Frankenstein di Mary Shelley». Testo e Senso, n. 20, novembre 2019, https://testoesenso.it/index.php/testoesenso/article/view/414.

Fascicolo

Sezione

Dossier: V per Vendetta (Fenomenologia linguistica e letteraria del personaggio vendicatore)