Iconismo e immagini digitali: una sfida alla semiotica visiva?
Parole chiave:
Icons, digital image, morphing, phenomenological dream, referenceAbstract
L’articolo torna ad affrontare la questione dell’iconismo alla luce delle trasformazioni dell’immagine introdotte dal digitale. L’immagine digitale infatti rappresenta una potenziale messa in crisi del rapporto di riferimento con un Oggetto che nei casi di morphing, in cui la riconoscibilità del testo non più riducibile alla riconoscibilità delle sue parti, si spinge verso un punto di non ritorno. Una riproposizione della riflessione peirceana dell’iconicità, tuttavia, è in grado “rispondere” al problema posto della pratiche quotidiane di manipolazione iconica, posto che si abbandoni ogni presupposto realista “forte” accentuando, al contrario, il carattere conoscitivo dell’iconicità tante volte ribadito da Peirce (che nel suo pensiero è indissolubilmente connesso a un’istanza costruttivista e creativa di natura estetica).
The aim of this paper is to reframe the “classic” and debated question of iconism in the light of new digital technologies, which introduced a major change in the status but also in the interpretation of images. Any digital(ized) image, indeed, loose “reference potential” to a Dynamic Object intrinsic to it as an integral part of its photographical status (i.e., its indexical nature); moreover, in instances of morphing, the iconic text is recognized as an homogeneous figure but not through a previous identification of its constitutive parts: reference processes, thus, disappeared. Still, in our opinion, a careful rethinking of Peircean notion of iconism can answer to some of those questions, provided we dismiss strong or ontological realistic requirements; on the contrary, we need to focus on the cognitive nature of iconicity often stated by the same Peirce, reading it as intrinsically connected with a perceptually motivated but constructivist (and esthetically productive) stance.