@article{Mordenti_2020, title={La rottura geniale del Decameron}, url={https://testoesenso.it/index.php/testoesenso/article/view/477}, abstractNote={<p>Mario Lavagetto, Oltre le usate leggi. Una lettura del Decameron, Torino, Einaudi, 2019, pp. 256, La critica decameroniana, e boccacciana in genere, sembra aver segnato una singolare parabola. Dopo una fioritura straordinaria di studi e di discussioni negli anni Sessanta e Settanta, culminati nell’edizione critica del Decameron secondo l’autografo hamiltoniano (1976), la ricerca sull’opera di Boccaccio sembrò spostarsi sempre più, prima verso la filologia (il compimento nel 1998 dell’edizione di Tutte le opere di Boccaccio, un’impresa che ancora non è compiuta né per Dante né per Petrarca) e poi soprattutto verso la paleografia. E sono stati tutti di paleografi (non certo di storici e critici della letteratura) i contributi più importanti alle celebrazioni del VII centenario della nascita (2013-2015), segnate da convegni e mostre memorabili, e anche da vere e proprie scoperte.</p>}, number={21}, journal={Testo e Senso}, author={Mordenti, Raul}, year={2020}, month={dic.} }