@article{Sordi_2010, title={Leggere il codice del Web}, url={https://testoesenso.it/index.php/testoesenso/article/view/37}, abstractNote={<p>Prima ancora di essere lette dagli uomini, le pagine web sono lette dalla macchina: sia il browser del navigatore/lettore oppure il <em>crawler </em>di un motore di ricerca, la macchina legge, interpreta e restituisce il senso di un linguaggio che struttura e ordina i contenuti del Web. La scrittura del codice, allora, la corretta strutturazione dell’ipertesto, l’utilizzo semantico delle etichette, degli attributi e dei valori del linguaggio di marcatura ipertestuale concorrono a determinare l’esperienza di lettura (entro certi limiti: la stessa possibilità di esperire una lettura) di una pagina sulla Rete nella misura in cui vanno incontro alle esigenze ordinative del lettore-macchina.</p><p>Diciassette anni fa, Tim Berners Lee inventò l’HTML come un linguaggio di marcatura di ipertesti semplice e immediato, per favorire il popolamento di informazioni e risorse del nascente World Wide Web. Oggi, dopo aver rischiato la scomparsa per manifesta inadeguatezza a rappresentare la complessità di un mondo virtuale uscito fuori dai confini accademici, l’HTML si impone di nuovo come l’unica vera lingua franca della Rete.</p>}, number={11}, journal={Testo e Senso}, author={Sordi, Paolo}, year={2010}, month={nov.} }