@article{Gianquinto_2009, title={L’arte di Calabria impone un rinnovamento della critica}, url={https://testoesenso.it/index.php/testoesenso/article/view/200}, abstractNote={<p>Quando nel 2002 cercavo di sostenere che la spazialità di Calabria non è caotica, ma allusiva<br />del caos culturale e ambientale e che per realizzare questo stato di cose egli crea e utilizza suoi<br />propri spazi topologici, che contengono l’esistenza di ‘attrattori’, cioè di centri d’alterazione, di<br />manipolazione dei normali spazi della figurazione (quasi si trattasse di una superficie gommosa),<br />e quindi di centri d’espressione e di valorizzazione materico-plastica del pigmento, non mi<br />rendevo ancora conto che stavo introducendo nel linguaggio della critica nuove categorie<br />analitiche e considerando, in generale, la necessità di un rinnovamento della terminologia criticolinguistica,<br />in grado di affrontare nuovi problemi che la pittura di Calabria veniva portando alla<br />luce.<br />Sono in effetti convinto ora che, senza l’immissione, nel linguaggio della critica, di nuove<br />categorie, o meglio: di nuovi codici,1 oltre quelli che ci sono consegnati dalla tradizione, senza<br />questo rinnovamento, venga meno la capacità e la possibilità di affrontare la comprensione di<br />quanto sta attualmente accadendo sul piano formale nell’arte.</p>}, number={10}, journal={Testo e Senso}, author={Gianquinto, Alberto}, year={2009}, month={ott.} }